Lunedì, 13 Maggio 2019 14:51

PMI innovative: operative le agevolazioni fiscali all'investimento

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Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (5 luglio 2019) del Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze sono operative, come già avviene per le startup, le agevolazioni fiscali per gli investimenti nelle PMI innovative. Di quali misure si tratta?

Gli incentivi fiscali sono costituiti da una detrazione IRPEF (investitori persone fisiche) del 30% fino ad un importo non superiore a 1 milione di euro per ciascun periodo d’imposta e da una deduzione IRES (investitori persone giuridiche) del 30% entro 1,8 milioni di euro per ciascun periodo d’imposta. L'investimento agevolato potrà essere effettuato anche indirettamente tramite organismi di investimento collettivo del risparmio o altre società di capitali che investono prevalentemente in startup o PMI innovative. Qualora la detrazione IPREF o la deduzione IRES siano di importo superiore al reddito dichiarato, l’eccedenza potrà essere riportata nei 3 anni di imposta successivi. 

L'ammissione alle agevolazioni richiede altresì che gli investimenti siano stati effettuati dal periodo di imposta 2017 e siano mantenuti per almeno 3 anni. Gli incentivi sono infine erogabili entro un ammontare complessivo dei conferimenti ammissibili non superiore a 15 milioni di euro per ciascuna startup o PMI innovativa, e cumulabili con quelli applicabili alle stock option ed agli altri strumenti di work for equity concessi ai dipendenti. 

Sono PMI innovative (D.l. n. 3/2015 convertito con L. n. 33/2015) le società di capitali iscritte nell'apposita sezione speciale del Registro delle Imprese. Tale iscrizione si ottiene attestando il possesso di almeno 2 dei 3 seguenti requisiti:

  1. volume di spesa in ricerca, sviluppo e innovazione in misura almeno pari al 3% della maggiore entità fra costo e valore totale della produzione;
  2. impiego come dipendenti o collaboratori a qualsiasi titolo, in una quota almeno pari a 1/5 della forza lavoro complessiva, di personale in possesso di titolo di dottorato di ricerca o che sta svolgendo un dottorato di ricerca presso un’università italiana o straniera, oppure in possesso di laurea e che abbia svolto, da almeno tre anni, attività di ricerca certificata presso istituti di ricerca pubblici o privati, in Italia o all’estero, ovvero, in una quota almeno pari a 1/3 della forza lavoro complessiva, di personale in possesso di laurea magistrale;
  3. titolarità, anche quali depositarie o licenziatarie, di almeno una privativa industriale, relativa a una invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale ovvero titolarità dei diritti relativi a un programma per elaboratore originario (software) registrato presso il Registro pubblico speciale per i programmi per elaboratore, purché tale privativa sia direttamente afferente all’oggetto sociale e all’attività di impresa.

Le PMI innovative devono inoltre disporre della certificazione dell’ultimo bilancio e dell’eventuale bilancio consolidato redatto da un revisore contabile o da una società di revisione iscritti nel registro dei revisori contabili.

Verificati i suddetti requisiti, la qualificazione di PMI innovativa rappresenta un'interessante strumento per attrarre capitali conferiti da investitori, che potranno usufruire di un significativo vantaggio fiscale.

Avv. Marco De Paolis

STUDIO LEGALE DE PAOLIS
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T. +39 030 2421245
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